Rachele Sacco

Discorsi & Interventi

Chieri lì, 29 Settembre 2023

tutelare il diritto alla cure sanitarie dei nostri anziani malati non auto-sufficienti e delle persone con grave disabilità

Vi ringrazio molto per la possibilità di partecipare e intervenire a questo convegno che si prefigge di dare e dà risposte molto interessanti e pratiche ad una serie di importanti quesiti riguardo alle garanzie non solo economiche ma di salute e cura per le persone anziane, disabili e non autosufficienti.

Come consigliera comunale e, soprattutto, come Vice Presidente dell’Associazione Nazionale Graziani Adelina mi occupo di seguire i casi di persone ospitate in strutture, case di riposo ed RSA, di persone ricoverate negli ospedali e di casi, purtroppo, di malasanità e di violazione dei diritti del malato.

In particolare, vista l’attualità del tema, bisogna porre un accento sulla cura nelle case di riposo nel corso della pandemia.

Ci sono state, infatti, gravi violazioni dei diritti delle persone degenti ammantati dalla volontà di preservarli dal contagio.

Per molti mesi è stato impedito loro qualsiasi contatto con l’esterno, diretto, con i famigliari, parenti e amici.

Per molti mesi, anni, è stato di fatto impedito l’accesso a queste strutture da persone esterne.

Per quel brutto periodo questi luoghi sono diventate vere e proprie prigioni.

Ma non è neppure giusto generalizzare nei confronti delle gestioni di queste strutture, non per tutte è stato così.

Laddove ci sono gestioni corrette è stato un bene questa salvaguardia.

E dove le cose non andavano già bene prima che sono peggiorate.

La realtà di alcune case di riposo e simili, è di avere spesso il personale non adeguato e in numero minore al necessario.

Questo induce a pratiche scorrette e lesive della cura dell’anziano e disabile degente, aggiungasi l’impossibilità o la difficoltà di accedervi e il risultato è stato che molte persone hanno subito abusi che spesso ne hanno peggiorato la salute e portati ad un decesso prematuro.

Per quanto concerne gli ospedali, credo sia di conoscenza comune i non rari casi di malasanità dove degenti giunti nei pronto soccorso, soprattutto in età avanzata vengono “parcheggiati” per giorni in corridoi o reparti non idonei alle cure che necessitano.

E’ giusto ricordare che questi sono i casi limite, ma esistono molti altri casi di non corretta tutela dei diritti dei più fragili a ricevere le cure e le assistenze che necessitano nel rispetto della persona stessa quando si trovano a venire ricoverati in una qualsiasi struttura sia essa sanitaria che di assistenza sociale.

Dico questo, perché nel momento in cui si affronta una così importante riforma si debba mantenere molto alta l’attenzione sulla realtà al di là dei dettami di leggi e procedure.

Qualsiasi sarà la gestione futura dell’assistenza a disabili e anziani, con maggiore riguardo alle assistenze a domicilio piuttosto che nelle strutture, dovrebbero esserci sempre meccanismi di controllo adeguati a garantire sia il rispetto e il diritto all’accesso all’assistenza e alle cure necessarie, ma anche al rispetto stesso della persona che non può diventare né un numero e neppure essere trattato come un peso per la società abbandonandolo in una stanza di una rsa, legato ad un letto e abbandonato, oppure a morire di solitudine e inedia nella propria casa.

Servirà sempre più una rete che coinvolga le persone, i parenti e famigliari delle stesse, con l’apparato socio-assistenziale e sanitario e il coinvolgimento delle associazioni.

Una rete fitta di controlli incrociati che non lascino mai veramente l’anziano o il disabile in balia delle aberranti distorsioni del sistema che poi si traducono in casi di malasanità.

Dei quali, purtroppo, sono stata io stessa numerose volte testimone e che desidero non vedere più.