Chieri lì, 22 Marzo 2023
PREMESSO CHE
Lunedì 6 marzo è stato pubblicato su “Nature Climate Change” uno studio che indaga come il consumo di cibo sia una delle principali fonti di emissioni di gas a effetto serra, valutando quali possano essere le azioni di mitigazione.
Secondo i ricercatori, il solo consumo di cibo potrebbe comportare l’aumento di 1° della temperatura terrestre entro il 2100 poiché il 75% del riscaldamento è dovuto agli alimenti che producono elevati tassi di metano.
Parliamo della carne (di mucca, pecora e capra), dei latticini e del riso.
Ricordiamo che il metano è un gas climalterante che ha un tempo di permanenza nell’atmosfera molto inferiore a quello della CO2, ma il suo effetto è 84 volte più forte.
Di fatto, queste fonti rappresenterebbero almeno il 19% ciascuna del contributo del cibo al riscaldamento globale e, di queste, la produzione di carne è quella che contribuirebbe maggiormente (33%).
Un ruolo di peso è giocato dal disboscamento per destinare più terreni all’agricoltura, e dall’allevamento di bestiame (il 14,5% di tutte le emissioni, con manzo e agnello responsabili della più grande impronta climatica per grammo di proteine; mentre gli alimenti a base vegetale tendono ad avere il minor impatto).
Tuttavia, secondo la ricerca, più del 55% del riscaldamento previsto dalla produzione di questi tre generi alimentari può essere evitato grazie a dei miglioramenti simultanei alle pratiche di produzione, ma anche dall’adozione universale di una dieta sana fatta di alimenti derivati dalla vendita al dettaglio di produzioni locali che ridurrebbero di molto i rifiuti.
CONSIDERATO CHE
Sono diffuse sia in Italia e in generale nell’Occidente pratiche consumistiche di produzione, consumo e spreco del cibo che portano all’inutilizzo di grandissime quantità di alimenti al quale si contrappongono scarsissime pratiche virtuose di riciclo, riutilizzo e riduzione degli sprechi.
Il consumo errato di alimenti comporta effetti sulla salute pubblica con una grandissima incidenza basti solo pensare all’obesità e ai problemi ad essa connessi, ma anche all’abuso del consumo di cibo non salutari.
RITENUTO CHE
Lo Stato Italiano dovrebbe farsi promotore sia in campo nazionale che internazionale di una corretta cultura dell’alimentazione sia attraverso l’applicazione di buone pratiche e di campagne educative e di sensibilizzazione nei confronti della popolazione italiana, sia attraverso la diffusione della cultura del cibo della quale l’Italia è principale rappresentante.
Non solo, anche di una maggiore integrazione tra l’impegno a nutrire la popolazione mondiale e quella della lotta ai cambiamenti climatici.
Di un maggiore rispetto nell’utilizzo delle fonti idriche, essenziali sia per l’alimentazione, diretta, che per le produzioni agricole e l’allevamento.
IL CONSIGLIO COMUNALE IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
Ad inviare il seguente Ordine del Giorno al Parlamento, al Governo italiano, al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, affinché si promuovano:
RACHELE SACCO Capogruppo PROGETTO PER CHIERI – SALVIAMO L’OSPEDALE INSIEME
Amministratore unico, Consulente del Lavoro dal 1991, laureata in Scienze dell’Educazione, e impegnata continuamente per il bene della sua città e dei cittadini.